Ottobre 2020

Decreto flussi 2020. Discriminati ancora una volta i discendenti degli italiani all’estero

di Francesca Mazzuzi (Cedise)

Il 12 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie generale, n. 252), con significativo ritardo rispetto agli anni passati, il decreto flussi 2020 (DPCM del 7 luglio 2020). Il provvedimento stabilisce la quota annuale complessiva massima di ingressi in Italia per i lavoratori stranieri non comunitari  e fissa le quote per il lavoro subordinato stagionale e non stagionale, autonomo e per le conversioni per l’intero anno.

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NOVITÀ PER LE DOMANDE DI CITTADINANZA – Fabio PORTA (PD)

  • Da agenzia stampa AISE del 19.10.2020 leggiamo e riportiamo:

ROMA\ aise\ – “Come avevamo più volte denunciato, i decreti sicurezza emanati dall’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, avevano introdotto norme più severe e restrittive per le cittadinanze per residenza e matrimonio, nel quadro di una più generale politica migratoria dominata dalla chiusura e dalla paura. A farne le spese sono stati così anche gli italiani all’estero: il tempo massimo per la conclusione delle pratiche di cittadinanza per residenza e matrimonio era stato elevato da due a quattro anni, mentre l’introduzione della certificazione B1 di italiano per le cittadinanze per matrimonio (al momento della presentazione della domanda e non alla sua definizione) ha causato forti perplessità nelle comunità italiane nel mondo”. A parlarne è stato il coordinatore del Pd per l’America Meridionale, Fabio Porta.

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